L'essenziale, il tempo e il sacro. Un invito al voto
Manifesti, un invito al voto.
Mostra di istallazioni a Villa da Porto Barbarano
Ritornare a scegliere: l'essenziale il tempo o in sacro
L’uomo è un animale: territoriale, alla ricerca di un suo posto nel mondo; rituale
perché ripetendo i riti riattualizza i miti ossia l’immaginario con cui significa la vita e
segnico, capace di comunicare in modo complesso intrecciando le parole con le
immagini. Nasce così la filosofia che è arte attraverso le parole e l’arte che è filosofia
attraverso le immagini.
I linguaggi plurali dell’arte sono ‘manifesti’ perché mostrano per far conoscere
cercando di risvegliare le coscienze dal torpore dell’indifferenza e dell’ignoranza che
ci distraggono dall’essenziale, esternano richiamando l’attenzione sensoriale su ciò
che conta perché ha valore e provocano possibili reazioni di responsabile
coinvolgimento.
‘Manifestus’ significa ‘preso per mano’ e ‘colto sul fatto’. Queste sono le immediate
percezioni che nascono di fronte alle ultime opere di Debora Antonello che, quando
le guardi, tengono in ostaggio non solo i tuoi occhi.
Riguardano tre temi – ‘il nulla di troppo’. ‘il tempo che si flette’, ‘gli angeli’ – solo
apparentemente diversi e lontani tra loro, in realtà fili di un’unica trama.
Nel nostro tempo digitale del ‘tutto di troppo’, della fretta, dell’accelerazione e del
desiderio compulsivo che ci rende estranei perché ci estranea, l’artista ci invita
(quasi ci costringe) a dover ritornare ad osservare il limite, alla consapevolezza di
essere limite e, quindi, di dover avere dei limiti. Così ci liberiamo dalla vita s-regolata
per essere liberi di obbedire a una vita regolata, regolata dalla regola della misura.
Nelle opere che ci parlano del tempo che si flette, degli intrecci e delle linee che
sembrano procedere sempre in avanti ma che, in realtà, si curvano o in quelle che
raffigurano gli angeli dalle braccia aperte pronte ad abbracciare, l’artista celebra la
vita declamandola come tempo dell’accoglienza. Ricevere e essere recettivi alla vita
che viene con i suoi tempi e nelle sue possibili forme per coltivarla e per onorarla,
per dire grazie.
Il tema comune che traspare nelle diverse opere richiamate è quello del RITORNARE
che richiede il ri-cordare ossia il ri-accordarci con la vita, il ri-petere e il rac-cogliere
le unificate esperienze.
Nei quadri dell’artista vi sono pochi segni essenziali, intrecci e linee che si curvano,
richiami e rimandi che ci parlano dell’essenzialità e del poco che basta per vivere
bene.
Illuminanti, per me, sono state le immagini degli angeli. Tutti con le braccia aperte,
che profeticamente si manifestano, in primis, alle donne. A coloro che portano, per
accudire, la vita, anch’elle profetesse di un futuro che tutto e tutti accoglie senza
alcuna discriminazione nel riconoscimento della sacralità di ogni forma di vita che
necessita prossimità e devozione per poter fiorire.
Gli angeli, veri e propri ‘manifesti’ da mostrare, da esibire senza stancarsi mai
soprattutto di fronte all’insensibilità e alla superficialità dei più, per poter
‘ritornando’ all’originario, difendere e sperare nella vita che verrà.
Manifesti
2025
manifesti
Installazione
2025
manifesti dell'istallazione
Il sacro
2025
china, cera, pastelli su tela libera
Il tempo
2025
grafite, china, collage su tela libera
L'essenziale
2025
china, fili, matite su tela libera
Invito al voto
2025
installazione
Scheda elettorale
2025
fronte scheda
Scheda elettorale
2025
scheda elettorale dove votare
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